Cloud Computing: 5 buoni motivi per sfruttarlo nel tuo e-commerce

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Non solo servizi gestionali: il cloud può dare un aiuto fondamentale anche nell’attività di vendita online. Ecco alcuni suggerimenti per utilizzarlo al meglio.

La pandemia globale COVID-19 ci ha costretti a reinventare il modo in cui lavoriamo, impariamo, aiutiamo e socializziamo e il Cloud Computing ha svolto un ruolo cruciale nel consentire alle aziende e ai governi di applicare rapidamente soluzioni per rispondere alla crisi e mantenere la continuità, prima fra tutte lo Smart Working.

Se tutti ormai sanno cos’è lo Smart Working, c’è ancora un po’ di confusione su cosa sia il Cloud Computing e perchè sia così importante. Scopriamolo insieme!

Indice

Che cos’è il Cloud Computing

Il Cloud Computing indica l’erogazione di servizi offerti su richiesta da un fornitore a un cliente finale attraverso la rete internet, come ad esempio l’archiviazione, l’elaborazione o la trasmissione dati, a partire da un insieme di risorse disponibili in remoto.

Tipologie di Cloud Computing

In particolare, esistono diverse tipologie di cloud computing:

  • Public cloud

Il più comune tra i modelli di computing, il public cloud si basa su un’infrastruttura IT (hardware, software e rete) in cui tutte le risorse appartengono a un provider di terze parti che, poi, vengono distribuite ai clienti attraverso Internet. 

In questo modo, più utenti possono avere accesso alle stesse risorse: ogni singola navigazione, però, sarà protetta e soprattutto privata. 

Questi sistemi vengono in genere utilizzati per offrire servizi di posta elettronica sul web, spazi di archiviazione, di test e sviluppo. 

Avere un cloud pubblico permette di sostenere meno costi. Il modello economico è il pay-per-use, in base al quale l’azienda paga in base alla quantità di risorse utilizzate dal servizio cloud. 

Inoltre, un cloud di questo tipo consente all’azienda di non preoccuparsi della manutenzione, che viene erogata direttamente dal provider di riferimento. 

 

  • Private cloud 

 

A differenza dei cloud pubblici, i cloud privati contengono risorse e funzioni che vengono usate esclusivamente da aziende o organizzazioni.

Ciò significa che tutti i servizi vengono gestiti all’interno di una rete privata, permettendo così una forte personalizzazione a livello aziendale. 

In gergo tecnico, si parla di software on-premise (disponibile solo per un unico client) e di single-tenant (un database separato per ciascun cliente). 

Proprio per questo motivo, i cloud privati vengono utilizzati prevalentemente da istituti finanziari, agenzie governative e organizzazioni di medie o grandi dimensioni. 

I cloud privati garantiscono quindi un’ampia flessibilità, una maggiore sicurezza (come dicevamo prima, le risorse rimangono dietro il firewall e non vengono condivise con utenti esterni all’azienda). 

 

  • Hybrid cloud 

 

Si tratta di una soluzione che integra le caratteristiche del cloud pubblico e di quello privato, consentendo la condivisione di dati e informazioni tra i due ambienti. 

Ciò fa sì che i cloud ibridi siano estremamente flessibili, con una varietà molto ampia di tecnologie (grazie alle caratteristiche riprese dai cloud pubblici) e un’attenzione particolare alla protezione dei dati sensibili (grazie ai cloud privati).

Infografica e-commerce tecnologia cloud

I 3 servizi del public cloud

Le tipologie di servizi erogabili da un sistema in cloud sono essenzialmente 3:

  • IaaS (Infrastructure as a service)
  • PaaS (Platform as a service) 
  • SaaS (Software as a service).

Vediamole nel dettaglio.

IaaS: Infrastructure as a service

Come suggerisce il nome stesso, i servizi IaaS propongono “servizi di infrastrutture”. 

In termini pratici, con questa espressione ci si riferisce alle risorse informatiche basilari di cui ogni azienda necessita per svolgere la propria attività come hardware, server, spazi di archiviazione, schede di rete e sistemi di backup. 

PaaS: Platform as a service

In questo caso, invece, si parla di erogazione di piattaforme hardware o software che il cliente utilizza per sviluppare un suo programma, un sito o un’applicazione. 

Un esempio di servizi PaaS sono i software di CRM (come WordPress), attraverso cui professionisti e aziende costruiscono il loro sito web per vendere i loro servizi.

Oppure i servizi di hosting, che sono spazi server in cui archiviare i file che compongono le pagine e la struttura del sito web di riferimento.

SaaS, cosa significa: Software as a service

L’acronimo Saas indica un insieme di soluzioni software ospitate su un cloud, accessibili dalla gran parte dei dispositivi tramite una connessione a Internet. 

Si tratta di software che possono essere utilizzati dall’utente nell’immediato, come Gmail, Outlook o Yahoo ad esempio.

I 5 principali vantaggi del Cloud Computing

In questo tempo di crisi e viste le nuove regole vigenti, trasportare la propria realtà verso i servizi in cloud offre molti vantaggi, tra cui:

1) Flessibilità

La potenza della macchina aumenta all’esigenza dell’utente, senza che esso se ne accorga o ne debba far richiesta.

2) Zero costi hardware

Non si necessita più di infrastrutture locali che hanno dei costi importanti sia per quanto riguarda l’attivazione che la manutenzione.

3) Collaborazione

Rende possibile l’utilizzo di applicazioni basate sul cloud ovunque e in qualsiasi momento, a prescindere dal dispositivo, oltre che permettere la modifica in tempo reale dei propri file.

4) Protezione e sicurezza dei dati

Non sono più necessarie macchine dedicate al backup in quanto le copie di sicurezza vengono salvate “sulla nuvola”, risparmiando in termini di tempo e costi oltre che poter sfruttare esperti esterni per problematiche insorgenti.

5) Sostenibilità

La capacità dei server aumenta o diminuisce all’occasione, utilizzando solo l’energia di cui si ha bisogno e riducendo l’impatto ecologico.

Il cloud computing: i dati del 2021 e i trend per il 2022

Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Cloud Transformation, il mercato del Cloud in Italia ha registrato un incremento del 16% rispetto al 2020, toccando quota 3,84 miliardi di euro. 

In particolare, i servizi PaaS la fanno da padrone, con un aumento dell’utilizzo pari al 31% rispetto al 2020 (390 milioni di euro).

I servizi IaaS invece, nonostante costituiscano il settore più rilevante in termini di valore economico (1,1 miliardi di euro), hanno visto un rallentamento nella crescita, che si ferma al 23%. 

Secondo Forbes inoltre, il cloud computing è diventato ormaila pipeline di fornitura di quasi tutti i servizi digitali, con un mercato che si stima riesca a raggiungere i 482 miliardi di dollari nel 2022 contro i 313 miliardi del 2020.

Parlando di trend previsti per il 2022, invece, si prevede l’ascesa dei servizi serverless, vale a dire dei sistemi che permettono alle aziende di creare ed eseguire applicazioni senza entrare in contatto con il server sottostante. 

In particolare, si va verso un utilizzo sempre maggiore dell’intelligenza artificiale, con l’evoluzione delle capacità degli algoritmi di apprendimento automatico, che saranno in grado di comprendere ancora meglio il linguaggio umano. 

Via libera, inoltre, all’uso sempre più ampio di cloud ibridi: colossi come Amazon, Microsoft e IBM sono già al lavoro per lanciare modelli cloud di questo tipo.

Cloud Computing per e-commerce: la soluzione di Telnet Data

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I software in cloud rappresentano la massima espressione di questi vantaggi se applicati alle attività di e-commerce (ma non solo), centralizzando i dati provenienti da più fonti come ad esempio eBay, WooCommerce o spedizioni DHL in un’unica piattaforma sempre disponibile e accessibile sia da desktop che da smartphone.

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