Fattura con split payment, ecco come funziona

fattura split payment

Lo split payment riguarda tutte le aziende che intrattengono rapporti commerciali con la PA e le imprese da essa partecipate. In inglese “to split” vuol dire “dividere, spaccare”, dunque applicato al gergo economico si può tradurre con la formula “scissione dei pagamenti”.

Indice

Nel contributo che segue parleremo di questa particolare procedura di liquidazione e versamento IVA, di come compilare una fattura elettronica soggetta a split payment, come agire in caso di errori e quali sono le sanzioni per omessa dichiarazione.

Split payment cos’è?

Lo split payment o scissione dei pagamenti è un meccanismo di liquidazione e versamento IVA che viene applicato in particolari cessioni di beni o prestazioni di servizi specificati nell’art. 17-ter del DPR 633/72. Nella fattispecie attraverso la procedura di scissione le Pubbliche Amministrazioni versano l’IVA direttamente all’Erario e non al fornitore.

Lo split payment rappresenta una deroga alla normale procedura di versamento Iva al fornitore e da questo all’Erario. 

Più nello specifico, secondo questo sistema:

  • Il fornitore riceve il pagamento della cessione o prestazione al netto dell’IVA
  • Il cessionario/committente provvede a effettuare il versamento dell’IVA direttamente all’Erario
  • La percentuale e l’importo dell’IVA devono in ogni caso essere registrate in fattura, ma non devono essere caricate in rivalsa nei confronti del cessionario/committente

L’introduzione di questo nuovo sistema da parte del Governo italiano ha l’obiettivo di limitare le frodi relativamente all’IVA e all’evasione fiscale.

Split payment come funziona?

Lo split payment si applica in tutte le transazioni fatturate alla Publica Amministrazione a far data dal 1° gennaio 2015, la cui esigibilità dell’imposta avviene successivamente a tale data. Tra gli organi pubblici obbligati all’adozione della scissione dei pagamenti troviamo:

  • Stato Italiano
  • Organi statali
  • Enti pubblici
  • Consorzi formati da enti pubblici
  • CCIAA
  • Università
  • Aziende sanitarie locali
  • Ospedali
  • Professionisti
  • Società pubbliche
  • Società per azioni

Di seguito le operazioni non assoggettabili allo split payment:

  • Operazioni regolate dall’emissione dello scontrino fiscale, ricevuta fiscale o similare certificazione dei corrispettivi
  • Transazioni che non richiedono indicazione IVA in fattura
  • Cessioni o prestazioni soggette al reverse charge, poiché tale inversione contabile esclude lo split payment

Split payment fattura elettronica

Per potersi avvalere della procedura split payment i fornitori devono obbligatoriamente emettere fattura elettronica verso la PA seguendo i tre passaggi:

  1. Creare fattura elettronica in formato XML
  2. Apporre la firma digitale sul documento
  3. Inviare la fattura elettronica al Sistema di Interscambio

Tutte le fatture emesse verso la PA che si avvalgono della scissione dei pagamenti devono riportare la seguente annotazione:

  • Operazione soggetta a split payment – il cedente non incassa l’IVA ai sensi dell’ex art. 17 – ter del DPR 633/1972, l’acquirente è obbligato al versamento all’Agenzia delle Entrate.

Esempio fattura split payment

La fattura verso la PA è una fattura come le altre, l’unica differenza riguarda l’inserimento dell’annotazione relativa allo split payment.

Come sempre, è necessario inserire i dati richiesti:

  • azienda emittente
  • cliente
  • importi
  • aliquota IVA
  • somma dovuta a titolo di IVA etc…

La dicitura “split payment” nelle fatture elettroniche può essere assolta inserendo la lettera “S” (scissione dei pagamenti) nel campo esigibilità IVA.

Split payment come recuperare l'iva

In caso di errore da parte di un fornitore, per esempio l’inserimento nella fattura elettronica dell’aliquota IVA del 10% anziché del 4%, sarà possibile recuperare l’importo versato in eccesso dopo che l’Amministrazione finanziaria avrà accertato l’errore.

Il recupero dell’IVA può avvenire in due modi:

  1. Emissione nota di variazione. Se è trascorso meno di un anno dall’emissione della fattura con split payment, il fornitore può emettere una nota di variazione. All’interno della nota dovrà esserci un riferimento evidente alla fattura originaria, dovrà essere numerata e riportare l’importo della variazione e della relativa imposta.
  2. Se è trascorso più di un anno dall’emissione della fattura errata, al fornitore è preclusa la possibilità di emettere una nota di variazione. In questo caso specifico, l’Ente Pubblico deve inoltrare domanda di rimborso all’Amministrazione Finanziaria, certificando che l’IVA versata non era effettivamente dovuta e che, dunque, si reputa “una fattispecie di pagamento indebito oggettivo o di arricchimento senza causa da parte dell’Amministrazione finanziaria in relazione all’IVA versata” (risoluzione n.79/E del 21/12/2020).

Split payment, chi è escluso?

I soggetti esclusi dallo split payment sono:

  • Enti privati o privatizzati
  • Aziende speciali
  • Enti pubblici economici
  • Ordini professionali
  • Enti e istituti di ricerca
  • Agenzie fiscali
  • Autorità amministrative indipendenti e agenzie

Fatture false prescrizione

Il D.Lgs.74/2000 non stabilisce termini di prescrizione per reati relativi a imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Le modalità di prescrizione del reato sono contenute nei principi generali di cui agli articoli 157 e seguenti del codice penale.

Il termine di prescrizione del reato di frode fiscale per falsa fatturazione è di otto anni dal momento consumativo, incrementabile a dieci anni per effetto dell’interruzione causata dagli atti interruttivi (art. 160 del codice penale). Trascorso tale termine senza che si sia giunti a una sentenza definitiva, vi è l’estinzione del reato.

Sanzioni split payment

L’omissione dell’indicazione “split payment” comporta per l’azienda che ha emesso fattura una sanzione compresa tra i 1000 e gli 8000 Euro. La circolare n. 27/2017 dell’AdE obbliga in ogni caso l’azienda inadempiente a:

  1. Provvedere a una nota di variazione IVA. In caso di omissione dell’indicazione di più fatture, si può procedere a una sola nota di variazione purché si indichino chiaramente i numeri delle fatture prive della nota di scissione.
  2. Inviare alla PA la nota di variazione al fine della corretta applicazione e seguente versamento dell’IVA.

Conclusioni

In questo articolo abbiamo approfondito il tema dello “split payment”, una modalità speciale di versamento IVA dedicata alle transazioni tra imprese e Pubblica Amministrazione.

Particolare attenzione deve essere posta nella compilazione della fattura elettronica, in quanto la mancata o incompleta applicazione delle norme prevede sanzioni pesanti per gli inadempienti.

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