Sconto merce in fattura, come gestirlo?
Nel contesto della fatturazione spicca la pratica dello sconto merce: vediamo di che cosa si tratta nel seguente articolo.
Che cos’è lo sconto merce fattura elettronica
Lo sconto merce è una pratica commerciale che prevede l’applicazione di sconti in natura al raggiungimento di una determinata soglia, solitamente pattuita in modo preventivo tra il fornitore ed il cliente.
In particolare, si tratta di operazioni “secondarie” che sono, per loro stessa natura, connesse a un’operazione principale.
Un esempio di sconto merce è la vendita di 13 prodotti al costo di 12.
Gli sconti merce, infatti, rappresentano il riconoscimento gratuito al cliente di specifiche operazioni di compravendita di quantità supplementari di un certo bene realizzato o commercializzato dall’impresa stessa.
La pratica dello sconto merce è regolata dall’art. 15, comma 1 n.2 del D.p.r. 633/1972 che stabilisce che non concorre a formare la base imponibile IVA “il valore normale dei beni ceduto a titolo di sconto, premio o abbuono, in conformità alle originarie condizioni contrattuali, tranne quelli cui la cessione è soggetta ad aliquota più elevata”.
Scendiamo nei dettagli.
Lo sconto merce è assoggettato a IVA?
In linea generale, quindi, gli sconti merce non sono assoggettati a IVA. Vi sono però due vincoli principali da dover rispettare.
In prima battuta, la cessione a titolo di sconto deve essere concordata tra le parti al momento della stipulazione delle condizioni contrattuali originari.
In secondo luogo, il bene ceduto a titolo gratuito di sconto non deve essere soggetto ad un’aliquota più alta rispetto ai beni oggetto della cessione a cui si riferisce lo sconto.
In particolare, all’interno di questo secondo contesto, possono crearsi due scenari differenti:
- se i beni ceduti sono soggetti ad aliquota più alta rispetto ai beni oggetto della cessione, il loro valore verrà tenuto in considerazione nel determinare la base imponibile IVA;
- se i beni ceduti sono soggetti alla stessa aliquota rispetto ai beni oggetto della cessione, il valore del bene dovrà essere riportato all’interno della fattura ma, se la cessione sarà effettuata in conformità alle disposizioni contrattuali, verrà esclusa dalla base imponibile in conformità all’art. 15 comma 1 n. 2 del D.P.R 633/1972.
Qualora le cessioni non rispettassero almeno uno dei due vincoli principali, il valore dei beni ceduto a titolo di sconto sarebbe necessariamente assoggettato a IVA secondo le regole e le normative vigenti “previste per la cessione di omaggi di beni la cui produzione o scambio rientrano nell’attività dell’impresa e per i quali all’atto dell’acquisto sia stata operata la detrazione dell’IVA” .
Inoltre, non è essenziale che il bene ceduto venga prodotto o commercializzato dal cedente. Inoltre l’esclusione dalla base imponibile potrà essere applicata anche se si tratta di beni diversi rispetto a quelli oggetto della cessione originaria.
Come indicare lo sconto merce in fattura
L’art. 21 comma 2 lett. h) del D.P.R n. 633/1972 attesta che la fattura debba riportare i corrispettivi e tutti i dati necessari per determinare la base imponibile, compresi quelli relativi a beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono di cui all’articolo 15, primo comma, n. 2.
In particolare, nella fattura destinata al cliente, deve essere indicato il valore normale del bene oggetto della cessione gratuita a titolo di sconto.
Nel dettaglio, all’interno di una fattura elettronica occorre segnalare la riga che contiene il bene soggetto allo sconto merce utilizzando il campo “ S/O (Sconto Merce/Omaggi)” e immettere una specifica dicitura tra cui:
- S per sconto merce
- M per omaggio imponibile
- V per omaggio imponibile + IVA
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