Autofattura, chi è tenuto ad emetterla?

uomo tiene un'autofattura nella mano destra e si indica con la mano sinistra

L’autofattura è un documento di vendita, formalmente identico alla fattura, in cui emittente e destinatario coincidono.

Nell’emissione delle autofatture occorre prestare molta attenzione alla compilazione, in quanto sono contraddistinte da un codice tipo documento specifico e registrate su sezionali separati, altri da quelli contenenti le fatture.

In questo contributo approfondiamo i temi relativi all’autofattura: che cos’è, come e quando emetterla e dove deve essere registrata.

Che cos’è l’autofattura e chi deve emetterla

L’autofattura è un documento rilevante ai fini fiscali che il soggetto passivo (azienda o persona fisica) emette verso se stesso.

In altre parole, nel momento in cui viene effettuata una vendita nei confronti di se stesso, la transazione viene certificata per mezzo dell’autofattura. 

L’autofattura si differenzia dalla fattura perché l’emittente è il cessionario del bene ossia il committente del servizio che adempie al versamento dell’IVA in sostituzione del cedente o prestatore.

Alcuni esempi di questo caso specifico sono:

  • Acquisti effettuati da produttori agricoli (art. 34, comma 6, DPR n. 633/72)
  • Compensi erogati agli intermediari per la vendita di titoli di viaggio da parte di aziende del settore trasporti
  • Regolarizzazione dell’omessa o irregolare fatturazione (cosiddetta “autofattura da denuncia” ex art. 6, comma 8, D.Lgs. 471/97)
  • Acquisti da soggetti extra Unione Europea (art. 17, comma 2, DPR 633/72)

 

Inoltre, come già ribadito, nell’autofattura il cedente/prestatore e il cessionario/committente sono lo stesso soggetto. Trattasi dunque di operazioni a titolo gratuito, che includono i seguenti casi:

  • Autofattura per documentare la destinazione di beni o servizi al consumo personale o familiare del soggetto
  • Cessione gratuita di beni la cui produzione rientra nell’attività di impresa o per le cessioni di beni che non rientrano nell’attività di impresa se il costo unitario è superiore ai 50 euro per i quali sia stata operata all’atto d’acquisto la detrazione dell’imposta (art.19 DPR n. 633/72)

 

Come fare autofattura elettronica

L’autofattura, nonostante abbia specifiche caratteristiche, segue le stesse indicazioni di compilazione della fattura standard.

Sarà dunque necessario inserire il numero progressivo del documento, le prestazioni o gli articoli per cui viene redatta, con relativa quantità e aliquota IVA

Come evidenziato, l’autofattura è un documento rilevante ai fini IVA e per questo deve essere predisposta in formato elettronico e inviata al Sistema di Interscambio. Unica eccezione a tale regola concerne le prestazioni rese da soggetti extra UE, per le quali la fattura elettronica non è obbligatoria.

Il documento deve obbligatoriamente contenere la seguente dicitura necessaria per il suo riconoscimento:

“Autofatturazione” di cui all’art. 21, comma 6-ter del DPR n.633/72

in aggiunta al codice tipo documento specifico tra quelli che seguono:

  • TD16 – Integrazione fattura reverse charge interno
  • TD17 – Integrazione/autofattura per acquisto servizi dall’estero
  • TD18 – Integrazione/autofattura per acquisto beni intracomunitari
  • TD19 – Integrazione/autofattura per acquisto beni ex art. 17 comma 2 DPR 633/72
  • TD20 – Autofattura per regolarizzazione e integrazione delle fatture
  • TD21 – Autofattura per splafondamento
  • TD22 – Estrazione beni da deposito IVA
  • TD23 – Estrazione beni da deposito IVA con versamento dell’IVA
  • TD26 – Cessione di beni ammortizzabili e per passaggi interni
  • TD27 – Fattura per autoconsumo o per cessioni gratuite senza rivalsa

Tipologie di autofatture

Il soggetto passivo può optare per l’emissione di autofattura singola per ciascuna cessione o di autofattura riepilogativa ovvero comprensiva di tutte le cessioni effettuate nel mese.

A seguito delle nuove specifiche tecniche dell’Agenzia delle Entrate in tema di fatturazione elettronica, nel campo 2.1.1.3 – Data del documento della sezione “Dati Generali” del file XML deve essere riportata la data di effettuazione dell’operazione. Se si è optato per la fattura riepilogativa, si può inserire la data dell’ultima transazione o una data del mese di riferimento.

Per quanto riguarda le autofatture emesse per cessioni gratuite a titolo di omaggi, autoconsumo o passaggi interni tra attività IVA separate cliente e fornitore coincidono. Più nello specifico, i dati del cedente saranno evidenti anche nella sezione “cliente” o “cessionario” del documento e sarà il cedente stesso a ricevere la fattura. In questi casi particolari dell’autofattura elettronica, nei campi del “cedente/prestatore” e del “cessionario/committente” si deve inserire l’identificativo IVA di colui che emette l’autofattura. La guida redatta dall’AdE indica che nel campo 2.1.1.4 – Numero della fattura, il documento riportante codice tipo TD27 deve essere annotato solo nel registro delle fatture emesse.

In riferimento alle autofatture/integrazioni emesse a partire dal 1° Gennaio 2021 con codice TD16. TD17, TD18, TD19 e TD20, nella sezione “cedente/prestatore” devono essere inseriti i dati della controparte della transazione. In questo caso particolare la coincidenza del soggetto e del cessionario genera il nuovo codice errore 00471.

Le autofatture elettroniche relative alla trasmissione di documenti che determinano l’assolvimento IVA con il meccanismo dell’inversione contabile (dal TD16 al TD19) si riferiscono a casi particolari in cui il committente adempie con modalità tradizionale (autofattura), ma se il fornitore è un soggetto estero si dovrà trasmettere l’esterometro secondo le scadenze trimestrali.

Se si vuole evitare di comunicare l’operazione nell’esterometro, basterò inviare l’autofattura al Sistema di Interscambio con i codici del tipo documento TD17, TD18, TD19 e TD20. Il sistema informativo invia il file all’AdE con i dati relativi al fornitore estero e gli adempimenti IVA.

Quando si emette un’autofattura

Di seguito un elenco dettagliato delle operazioni soggette ad autofattura:

  • Cessioni gratuite a titolo di omaggi
  • Autoconsumo: beni appartenenti all’impresa che vengono destinati a uso personale
  • Denuncia o regolarizzazione in caso di mancata ricezione di fattura o errato importo
  • Passaggi interni tra attività IVA separate esercitate dallo stesso soggetto passivo
  • Splafondamento dell’esportatore abituale
  • Estrazione beni da deposito IVA di provenienza nazionale
  • Reverse charge 
  • Acquisti effettuati da produttori agricoli esonerati dall’obbligo di fatturazione
  • Provvigioni corrisposte alle agenzie di viaggio intermediarie
  • Erogazioni corrisposte ai rivenditori di documenti di viaggio o di sosta da parte degli esercenti trasporto pubblico urbano e gestori di autoparcheggi

Autofattura dove va registrata

L’autofattura deve essere annotata in appositi registri sezionali separati e distinti da quelli che contengono le fatture standard.

Conclusioni

Nella gestione aziendale può capitare di imbattersi nell’emissione di un’autofattura, un documento che se non correttamente compilato può comportare eventuali sanzioni fiscali. Il presente contributo è stato stilato con l’intento di fornire informazioni dettagliate e fugare così i dubbi relativi all’inquadramento di questo tipo di fatturazione.

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