Fattura europea: tutte le ultime novità

fattura europea

Se l’IVA è un tributo armonizzato a livello europeo e la fatturazione elettronica si sta espandendo a macchia d’olio, la Commissione europea sembra essere in procinto di implementare nuove regole sulla fattura europea. 

Vediamo di che si tratta.

Ammodernamento IVA: le novità dalla Commissione Europea

La Commissione europea ha di recente indetto una consultazione pubblica riguardo la possibilità di ammodernare le norme IVA attraverso gli strumenti messi a disposizione dal digitale.

Consultabile online dal 21 gennaio 2022 al 15 aprile 2022 e rivolta a PMI, imprese, operatori di commercio elettronico e associazioni di categoria, la consultazione riguardava:

  • Introduzione dell’obbligatorietà della fatturazione elettronica a livello europeo (Fattura europea);
  • Digitalizzazione della dichiarazione IVA;
  • Nuove regole e linee guida per “l’economia delle piattaforme”, vale a dire le transazioni che avvengono sulle piattaforme digitali;
  • Nuova identificazione unica per gli operatori IVA a livello europeo, con l’estensione degli sportelli unici Oss e Ioss entrati in vigore il 1° luglio 2021.  

Operazioni dal carattere di “digitalizzazione”, queste, originariamente già contenute all’interno delle 25 misure tributarie introdotte dalla Commissione stessa nel 2020.

Fatturazione elettronica europea: le iniziative del Parlamento per combattere le frodi

L’introduzione di nuove regole in relazione alla normativa comunitaria sull’IVA ha come scopo ultimo la riduzione delle frodi e dell’evasione fiscale.

In questo contesto, il Parlamento europeo ha emesso due raccomandazioni (C1 e C2), attraverso l’iniziativa 2020/2254 del 28 settembre 2021. 

Raccomandazione C1

Attraverso la Raccomandazione C1, il Parlamento invita la Commissione europea a:

  • ridurre le tempistiche dell’adeguamento di tutti i Paesi europei alla fatturazione elettronica obbligatoria: la scadenza è fissata entro l’inizio del 2023 per tutta l’Europa;
  • ridurre i costi di conformità e i rischi per le PMI.

Raccomandazione C2

La Raccomandazione C2, invece, riguarda interventi da implementare entro il 2022-2023 per ridurre il divario dell’IVA tra i Paesi appartenenti all’Unione europea. In particolare:

  • Introduzione dell’iniziativa “regime definitivo” per contrastare l’evasione fiscale;
  • Estendere, in modo graduale, la piattaforma OSS da B2B a B2C al fine di monitorare nel modo più efficiente possibile dati e informazioni per bloccare la frode fiscale e far rispettare gli obblighi IVA;
  • Progettare un sistema di segnalazione e trattamenti dei dati online, efficiente ed estremamente sicuro al fine di rintracciare eventuali frodi fiscali.

Chi ha la fatturazione elettronica in Europa?

L’Italia è, ad oggi, l’unico Paese europeo ad aver introdotto l’obbligatorietà della fatturazione elettronica.

Tuttavia, si stima che la fatturazione elettronica sarà adottata da tutti i Paesi europei entro il 2024.

Come fare una fattura elettronica per l’estero?

In sede di conversione in legge del decreto fisco-lavoro n. 146/2021, è stato infatti deciso che a partire dal 1 luglio 2022 (e non dal 1 gennaio come stabilito in precedenza), cesserà l’obbligo di compilare l’Esterometro.

Ciò significa che tutti i dati relativi alle transazioni avvenute non in territorio italiano dovranno essere trasmessi al Sistema di Interscambio in formato elettronico.

Per eseguire una fattura elettronica verso un Paese estero, quindi, bisognerà trasmettere i dati al SdI entro 12 giorni dalla data dell’operazione e, nel codice destinatario, inserire sette X, sia per i clienti residenti nell’Unione Europea che extra UE.

Conclusioni

Come abbiamo visto nel corso dell’articolo, la fatturazione elettronica ricoprirà un ruolo sempre più centrale all’interno della fiscalità europea: scopri tutti i nostri software in cloud!

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